Io amo il sole, la pelle dorata. Io amo l’estate. Quando si pensa all’estate, l’associazione con il sole e l’abbronzatura è spontanea. Spesso, però, con l’arrivo della bella stagione, si ha fretta di liberarsi di strati e strati d’indumenti per conquistare rapidamente un colorito sano e dorato. L’unico risultato che si ottiene da un’incauta esposizione ai raggi solari è, però, un alto rischio di scottature, eritema solare, macchie e rughe. Un’abbronzatura sana, intensa e duratura richiede attenzioni puntuali sin dai mesi primaverili. Esporsi al sole in modo intenso, senza gradualità, con i melanociti ancora a riposo, significa rendere vulnerabili gli strati cutanei all’azione irritante e potenzialmente dannosa dei raggi ultravioletti (UV). Va considerato, infatti, che l’abbronzatura è una reazione di difesa dell’organismo del tutto naturale: esporsi al sole rende l’incarnato più scuro a causa dell’attivazione della melanina, il pigmento prodotto dai melanociti che conferisce il colorito alla nostra pelle.
La melanina funziona fisiologicamente come un filtro che, diffondendosi negli strati cutanei superiori, impedisce che i raggi ultravioletti provochino danni alla pelle e, di norma, necessita di qualche giorno per distribuirsi in modo uniforme, con creme solari adeguate. Per questo motivo, le scottature solari tendono a verificarsi soprattutto alle prime esposizioni, quando la pelle ha accumulato ancora poco pigmento, quindi dispone di poca protezione naturale nei confronti delle radiazioni ultraviolette.
Ecco perché bisogna integrare la protezione con prodotti specifici, come A-Derma Protect X-trem stick, che svolge un’azione protettiva e abbronzante ed anche Australian Gold Bronze Sunshine, che svolge la stessa azione.
Il meccanismo attuato dalla superficie cutanea per difendersi dal sole è chiamato melanogenesi.
Chiaramente, il rischio varia in funzione del fototipo (classificazione dermatologica che suddivide le persone in base alla quantità di melanina presente nella pelle), caratteristica che indica la predisposizione ad abbronzarsi più o meno facilmente e la sensibilità individuale agli effetti infiammatori dei raggi ultravioletti. Il grado di “vulnerabilità” viene stabilito attraverso il colore della pelle, degli occhi e dei capelli. Di solito, il fototipo I (carnagione, occhi e capelli di colore molto chiaro e scarsa capacità di abbronzarsi) è il più suscettibile alle scottature solari. Ciò non significa che le persone con la carnagione scura o che appartengono a fototipi diversi siano meno sensibili ai raggi UV e non debbano proteggersi adeguatamente preparando la pelle al sole prima di abbronzarsi. Io vi consiglio proprio per scegliere il prodotto adatto al fototipo giusto di fare il solito giro su Notino dove c’è una grande scelta.
Occorre ricordare, infatti, che una possibile reazione cutanea alla luce solare è influenzata anche dalla quantità di raggi UV assorbita. A tal proposito, un altro elemento importante da considerare per un’abbronzatura sana è l’ora del giorno in cui ci si espone: tra le 10 e le 16, il sole è più pericoloso, soprattutto laddove siano presenti superfici riflettenti la luce, come neve, specchi d’acqua e sabbia. Anche le parti del corpo non sono tutte ugualmente sensibili: le palpebre, il naso e le labbra sono più suscettibili alle scottature da sole rispetto a braccia e gambe.
Esporsi gradualmente e con le dovute precauzioni equivale a prevenire questa serie d’inconvenienti e godere dei benefici che il sole indubbiamente possiede. L’azione sinergica di fotoprotezione esterna (prodotti per la protezione solare) ed interna (integratori, dieta) risulta essere, quindi, fondamentale per rendere il sole un alleato del nostro benessere ed evitare che l’esposizione possa causare problemi alla salute. Le radiazioni ultraviolette favoriscono la sintesi di vitamina D, necessaria per una corretta mineralizzazione delle ossa, in quanto interviene nella regolazione del metabolismo del calcio e del fosforo. Senza dimenticare che la vitamina D ha effetti benefici sul sistema immunitario. L’esposizione ai raggi solari stimola il rilascio di neurotrasmettitori cerebrali, come serotonina e dopamina, che regolano i ritmi del sonno e favoriscono il buonumore. La luce del sole influisce positivamente sull’organismo anche alleviando i dolori reumatici e stimolando il rilascio di neurotrasmettitori cerebrali, come serotonina e dopamina, che agiscono come “antidepressivi” naturali, favorendo il buon umore e regolando i ritmi del sonno. Oltre a regalare alla pelle una sfumatura più calda, poi, il sole stimola la produzione di alcune sostanze antiossidanti e protettive a livello cutaneo con una certa attività filtrante. Non manca, però, il rovescio della medaglia, ossia i danni che possono derivare da un’esposizione solare eccessiva.
Non proteggere adeguatamente la pelle, infatti, significa incorrere in una serie di reazioni fotobiologiche responsabili di effetti dannosi acuti (eritemi, scottature e reazioni di fotosensibilità) e cronici (aumentato rischio di sviluppare tumori della pelle).
I raggi ultravioletti hanno la capacità, inoltre, di generare radicali liberi, responsabili dello stress ossidativo che favorisce l’invecchiamento precoce della pelle. Alla fine della giornata e del bagno di sole serve una crema dopo sole molto ricca come il burro corpo Hawaiian Tropic superidratante.