Sfilate, sfilate, sfilate. Grandi nomi, designers, artisti della moda, vip e tutto il mondo fashion. Ecco la Milano Fashion week. L’eccellenza italiana. Perché la moda è Italia. E l’Italia detta ancora legge nel campo della moda e dell’arte. Ma dietro a questo mondo affascinante non c’è solo lusso o qualcosa di effimero. Sopratutto non c’è improvvisazione. C’è tanto lavoro. Studio, creatività, fantasia e grandi conoscenze. Anche sacrifici. Qualche volta impensabili.
Girando per le strade e sopratutto i palazzi della moda, ho trovato una sala interamente dedicata all’Istituto Marangoni, una delle prime scuole italiane dedicate al mondo del fashion, della moda. Anzi, dell’arte della moda. E’ una scuola che, nella sua lunga storia (è stata fondata nel lontano 1935), ha lanciato più di 40.000 professionisti di quattro generazioni. Qualche nome? Perché no. Ne possiamo citare diversi. Ci fermiamo a Domenico Dolce (Dolce&Gabbana) Alessandro De Benedetti, Franco Moschino, Bianca Gervasio… altri meriterebbero di esser citati. Sicuramente ne ho dimenticati tanti.
Ma questa è anche una scuola di talenti. Una sorta di laboratorio di stile e tendenza che forma globalmente i nuovi stilisti e creativi. Da quest’anno l’istituto ha una scuola completamente dedicata al mondo del Design. Perché vi parlo dell’Istituto Marangoni? Perché anche questa è una bella eccellenza italiana. E perché fermandomi per qualche minuto in questa bella sala, dove ho scattato qualche foto, ho scoperto altri due giovani talenti del mondo della moda che vi presento con piacere: Gilda Ambrosio e Ayoung Ji. Anche questa è Milano Fashion Week. Creativi giovani, stilisti ancora più giovani che hanno molto da raccontare. Io cercherò di donargli un po’ di spazio sul mio sito. Qualche volta sono coetanei. E dalle loro “opere d’arte” viene fuori tutta la voglia di cambiamento, libertà e rinnovamento che si respira e che torna di nuovo prepotente anche nel mondo della moda. Viva la moda italiana, viva i giovani creativi italiani.