L’Expo delle meraviglie. Sopratutto dei sapori, dei profumi e dei gusti. E in particolare degli usi e dei costumi. Oggi vi propongo un piccolo itinerario gastronomico, provando a superare i nostri preconcetti e le nostre abitudini alimentari. Un po’ per curiosità, ma anche per comprendere meglio le storie e le tradizioni di diverse comunità. Ed allora ben venga l’ipotesi del filetto di coccodrillo. Mai assaggiato. Sarà servito nello stand dello Zimbabwe. E’ una vera chicca. Da non perdere. Assolutamente.
E nello stand coreano vale pena di provare dei filetti croccanti di crostacei e verdure varie. Tra le bevande molto dissetante è il tè alla prugna servito ghiacciato. La Cina ha proposte culinarie incredibili. Io ho scelto il classico, piatto Nudols con salsa di soia, verdure varie e carne di maiale. Ed un piatto più semplice a base di pollo croccante e le classiche patatine con salsa leggermente piccante (un Ketchup cinese).
Al ristorante Le Tracce, servizio tavola calda, piatti veloci, ma ben cucinati con prezzi accettabili (dai 6 ai 14 euro per il primo piatto), ho provato un piatto classico, riso e quinoa in agrodolce con pezzi di pollo.
Degustazioni speciali nel padiglione russo. Un modo nuovo di cucinare i crauti. Provateli. Sono speciali.
Dimenticavo… le birre. Ma c’è una varietà incredibile. Da provare quelle tedesche, olandesi, belghe. Obbligatorio un giro anche tra gli ex Paesi della federazione Russa. Il mondo non è mai stato così piccolo…